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5° Convegno


Dermatologo

 

Le problematiche dermatologiche legate al diabete sono abbastanza marginali. I bambini diabetici soffrono cioè di patologie dermatologiche sostanzialmente identiche per gravità e frequenza a quelle dei coetanei non diabetici.

Le malattie dermatologiche possono essere classificate in dermatosi specifiche della malattia, infezioni cutanee, manifestazioni secondarie di complicanze angiopatiche (in età avanzata), alterazioni indotte dalla terapia.

Tra le dermatosi specifiche si registra una forma di necrobiosi, cronica e non pericolosa, senza particolari complicanze, che insorge in circa l’1% dei pazienti in età adulta. Può essere scatenata da traumi agli arti inferiori o punture di insetti su cui si sviluppa una placca di forma rotondeggiante o sfrangiata, di colore tendente al giallo. Ha evoluzione lunga e non esiste una terapia soddisfacente.

Alcuni agenti infettivi possono colpire il bambino diabetico con maggiore frequenza rispetto ai coetanei. Vale la pena ricordare le “candidosi” che possono provocare stomatiti angolari fastidiose con lesioni (ragadi) ai bordi della bocca, le vulvo-vaginiti ricorrenti con arrossamenti cronici e pustole (che se non curate possono portare a complicazioni di carattere ginecologico e influire sulla fertilità), le dermatiti da pannolino (in bambini molto piccoli) con forme eritematose e pruriginose.

Altre infezioni sono legate a funghi o stafilococchi, e seppure di scarso rilievo specifico, tuttavia richiedono tempestive cure anche con antibiotici.

Le dermatosi associate a complicanze microangiopatiche sono riferibili come “dermopatia diabetica” e consistono in chiazze scure, atrofiche, non pruriginose, localizzate agli arti inferiori.

Specifica e del tutto rara è la reazione alla terapia insulinica che può creare reazioni allergiche sistemiche con forme di eritemi, orticaria, rossori diffusi sulla cute.

Tra le reazioni locali si registrano invece infiammazioni del tessuto adiposo con successiva retrazione cicatriziale e collasso del tessuto, dovute all’accumulo e precipitazione di anticorpi contro alcuni antigeni dell’insulina. Conseguenza oggi assai rara grazie all’elevata purezza raggiunta dall’insulina.

Si verificano infine lipodistrofie ipertrofiche che per inadeguata somministrazione d’insulina possono portare ad infiammazioni e a sviluppo di materiale lipidico a livello locale: per evitarle è importante e sufficiente ruotare le zone d’iniezione e seguire le corrette pratiche cliniche

 

 

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