Menù

Homepage
Chi Siamo
Notizie
Attività
Photogallery
L'angolo della posta
Diabete Infantile
Diabete e Istituzioni
Il Diabete e le Leggi
Convegni Scientifici
Links Utili
Giochi
La Redazione

Convegni Scientifici

5° Convegno


Nefrologo

 

Nonostante gli sforzi in atto, è improbabile che ci siano cambiamenti clinici importanti nel prossimo futuro: è perciò essenziale essere consapevoli che c’è la possibilità di vivere bene con il diabete, come dimostrano esempi di illustri e longevi personaggi.

A questo fine è essenziale una responsabile autogestione da parte del soggetto interessato , premessa di un efficace controllo metabolico, e una fattiva collaborazione familiare. La partecipazione familiare, attraverso la disponibilità di dati clinici e anamnestici, è premessa essenziale per lo sviluppo della ricerca e in particolare del filone genetico sulle cause e conseguenze della malattia.

Le complicanze a livello renale colpiscono solamente il 20 – 30 % dei pazienti diabetici e meno del 10 %  richiedono, nell’intero corso della loro vita, trattamento di dialisi. Tale dato rappresenta un valore significativamente più basso della media europea (oltre il 40 %) grazie ad un più favorevole stile di vita , all’assistenza sanitaria e a motivi genetici. Le stesse cause che determinano significative variazioni nell’incidenza del diabete tra regioni diverse del nostro paese (in Sardegna l’incidenza è di 4-5 volte superiore alla media nazionale tra gli abitanti autoctoni).

Le complicanze renali sono precedute da comparsa di albuminuria (piccole quantità di albumina nelle urine), che rappresenta un campanello di allarme importante. Si consiglia pertanto di controllarla, mediante un semplice esame delle urine, almeno una volta all’anno.

Le complicanze renali sono favorite e aggravate da ipertensione del paziente o di familiari, nonché da uno scadente controllo metabolico. La pressione in un paziente diabetico dovrebbe rimanere tendenzialmente più bassa che in un paziente non diabetico (limiti raccomandati 130 – 85 anziché 140 – 90 ).

Un'eventuale terapia antipertensiva rallenta l’evoluzione delle complicanze: il trattamento, che deve essere continuo e affrontato se necessario fin da giovani, vincendo le comprensibili riluttanze di carattere psicologico, consente di allontanare per sempre la necessità di trattamenti dialitici.

Il controllo metabolico dovrebbe puntare a mantenere i valori di emoglobina glicosilata al di sotto di 7.5, valore non irraggiungibile con un buon rapporto medico – paziente.

Importante è anche l’esercizio fisico, che dovrebbe essere fatto almeno 2-3 volte alla settimana: l’attività sportiva contribuisce a bruciare zuccheri, grassi e radicali ossidati, responsabili di danni all’ endotelio, risultando sicuramente più efficace della vitamina “E” e di altri farmaci nella prevenzione di danni renali. Non vi sono preferenze circa lo sport da praticare, che può essere lasciato alla libera scelta del paziente così da favorire anche una maggiore accettazione della propria condizione.

 

 

torna a 5° convegno