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5° Convegno


Oculista

 

La retinopatia rappresenta una delle manifestazioni oculari più importanti associate al diabete.

Altri distretti oculari possono tuttavia essere interessati da complicanze di minore importanza riferibili al diabete: si verificano con una certa frequenza fenomeni di opacità del cristallino (anteriori o posteriori), sotto forma di cataratta di tipo parcellare (puntiforme o a fiocco di neve), e problemi visivi transitori (annebbiamenti della vista). Questi ultimi sono dovuti all’accumulo di zuccheri a livello dell’umorato dell’occhio (liquido che riveste la parte anteriore del cristallino) con conseguente effetto miopia. I primi hanno caratteristiche poco evolutive nel tempo, i secondi regrediscono con il miglioramento del controllo metabolico.

La retinopatia è invece una complicanza di tipo microvascolare, fortemente dipendente dalla durata del diabete e dal livello di controllo metabolico.

Sono rari i reperti nei ragazzi, tanto che si discute in ambito scientifico circa l’esistenza di una sorta di immunità in età prepuberale, e in ogni caso le manifestazioni sono generalmente di lieve entità e spesso soggette a regressione spontanea con il miglioramento del controllo metabolico.

L’incidenza aumenta in modo significativo nei soggetti con la durata del diabete, specie oltre i 10 – 15 anni di malattia, seppure con effetti altamente variabili. Un buon controllo metabolico è il fattore più importante per ridurre le probabilità e il grado di gravità della malattia.

La presenza di microalbuminuria è in genere predittiva della prima comparsa di retinopatia. La patologia è a sua volta aggravata dalla concomitante presenza di ipertensione sistemica (diastolica) e da dislipidemie, nonchè nel corso della gravidanza (in quest’ultimo caso si ha una spontanea regressione dopo il parto).

La retinopatia (nella sua forma “non-proliferante”) si manifesta inizialmente con piccole dilatazioni dei vasi (microaneurismi) e micro-emorragiole a  partire dalla parte centrale della lente, con successiva comparsa di depositi microproteici (essudati duri). In stadi più avanzati possono comparire dei noduli cotonosi, dovuti all’occlusione dei capillari.

La retinopatia si riconosce attraverso il semplice esame del fondo oculare, raccomandato sia all’esordio della malattia, per accertare lo stato iniziale della retina, che successivamente almeno una volta all’anno, oppure attraverso la retinografia.

Quest’ultimo esame, non invasivo e privo di effetti collaterali, è raccomandato a partire da 5 anni di malattia e comunque non prima dei 10 anni di età, con frequenza annuale.

L’esperienza del Dipartimento, in linea con i dati di letteratura, è riferita a 90 retinografie effettuate negli ultimi 2 anni su 60 ragazzi in età superiore alla pubertà; sono state riscontrati 30 situazioni completamente negative (nessun segno di retinopatia) e 28 positive, tra cui molte caratterizzate da alterazioni minime. Solo 12 pazienti (di cui 8 con oltre 15 anni di diabete) hanno evidenziato rari microaneurismi, 6 pazienti hanno mostrato qualche emorragiola e solamente 1 paziente, affetto dal diabete da oltre 15 anni, ha presentato alcuni essudati.

 

 

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