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Diabete Infantile

Diabete e Diritto alla Salute


 

La nostra Costituzione, all’art. 32, sancisce il diritto del cittadi­no alla salute e quindi implicitamente anche alla sua tutela. Ma cos’é la salute? Certo è difficile dare una risposta univoca alla domanda in quanto in questo tema si intersecano vari modi di pensare e soprattutto vari modi di considerare la vita.

Senza dubbio se affrontiamo l’argomento dal lato medico, salute significa essere in possesso di tutti gli organi di ogni struttura anatomica, fruire delle funzioni dell’organismo in modo perfettamente efficiente ed integrato così che tutte le possibilità fisiche o psichiche del soggetto gli permettano di godere pienamente del benessere personale e di integrarsi con gli altri. In sostanza l’organismo del soggetto è in grado di provvedere efficacemente a tutte le funzioni vitali assicurando alla persona la possibilità di apprezzare ogni momento della vita. Quando si verifica una diminuzione di queste possibilità il soggetto è malato, in quanto la malattia è turbamento dell’integrità biologica e fisica.

La salute può anche essere intesa in un senso puramente umano di efficienza fisica, ma allora il concetto sarebbe estremamente riduttivo: la presenza del dolore che è connaturato all’uomo incrinerebbe questo concetto di salute.

Quindi per parlare di salute dobbiamo considerare l’uomo nella sua complessità e pienezza, come soggetto capace di gioire ma anche di soffrire, di avere una vita materiale, ma anche spirituale: è proprio nella compenetrazione della possibilità di vita sia fisica che psichica che l’uomo si differenzia dagli altri esseri.

In diritto invece si sottolinea come l’essere umano è soggetto del mondo e da questo trae spunti per vivere, vivere che è fatto di gioie e di dolori.

Il concetto di salute e di malattia sono necessariamente correlati, ma solo pochi esseri umani sono in piena e perfetta salute: talvolta deficitario è il fisico, talaltra deficitaria è la psiche, pochissimi sono del tutto immuni da ogni disturbo.

Il  diritto alla salute e alla sua tutela deve essere considerato come meta cui deve tendere lo Stato, pur considerando che non tutti hanno un fisico senza difetti. E allora si dovrà avere di mira, per ottenere lo scopo, il benessere del singolo, ossia la persona che soffre di una qualche malattia o menomazione deve essere messa in grado di affrontare la vita, il bene, la felicità e il perseguimento di questo obiettivo stato sancito a livello costituzionale con l’art. 32, a livello civile con l’art. 5 codice civile, a livello penale con la punizione dei reati che provochino una diminuzione dell’integrità fisica o la morte.

In pratica l’introduzione del servizio sanitario nazionale e per i diabetici la legge 115 hanno concretamente posto le basi per questa tutela.

Il  diabetico che abbia una situazione di compensazione della sua malattia, va comunque considerato come persona che gode di salute e quindi tutti, collettività e malato, devono concorrere alla realizzazione di questo obiettivo, che sarà perseguito con un controllo costante e proficuo della malattia, ma senza che ciò debba essere ritenuto come una diminuzione che legittima una situazione di diversità.

In sostanza il giovane diabetico la cui malattia sia compensata va visto come un bambino uguale a tutti gli altri e che quindi gode degli stessi diritti a qualsiasi livello; l’opera della famiglia deve essere diretta a far conoscere i problemi del diabete, ad accettano e a farlo accettare serenamente così da non spingere verso un mondo separato il ragazzo.

 

 

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