La glicemia nel soggetto normale è compresa tra 80-110 mg/dl a digiuno; 120-150 mg/dl in fase postprandiale. Le fonti principali di glucosio sono costituite dalla alimentazione e dal fegato, che ne rappresenta l’organo di riserva capace di dismetterlo ogni qualvolta vi è una riduzione della glicemia.
Normali valori glicemici sono fondamentali per fornire adeguata energia alle cellule dell’organismo ed il glucosio (= energia) può essere utilizzato solo in presenza di insulina.
Quindi in carenza di insulina si realizza una catena di eventi:
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IPERGLICEMIA: il glucosio non utilizzato dalle cellule si accumula nel sangue.
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GLICOSURIA: ogni qualvolta la glicemia supera il valore di 180 mg/dl (soglia renale del glucosio) compare glucosio nelle urine.
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CHETOSI: se il deficit intracellulare di glucosio è grave e protratto, le cellule ricorrono all’ossidazione dei lipidi, con produzione di energia, ma anche di residui tossici» costituiti dai chetoni.
Questi eventi caratterizzano lo scompenso chetoacidosico: condizione grave, che costituisce spesso la manifestazione di esordio della malattia ma che può realizzarsi anche successivamente in occasione di processi infettivi, stress, traumi, sospensione della terapia insulinica.
Sintomi tipici dell’IPERGLICEMIA sono costituiti da:
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sete intensa
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aumento della diuresi
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astenia
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irritabilità
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cefalea
Se vi è anche CHETOSI:
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dolore addominale
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nausea-vomito
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alito acetonemico
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